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lunedì 29 dicembre 2014

La missione nella gioia del Vangelo continua in Altamura Italia

Trascorsi ormai tre mesi e mezzo da quando la Divina Providenza mi ha portato a lavorare nella missione clarettiana di Altamura è un momento di dare grazie a Dio
Darei grazie a Dio prima di tutto per avermi dato una grande opportunità di vivere la ricca esperienza missionaria in Cuba Republica Domenicana e gli Stati Uniti durante questi ultimi 12 anni. Sono stati anni di grazie, di fatiche e crescita personale e missionaria dove mi sono allenato in circostanze e culture diversissimi tra loro e mi sono arrichito con sagezza di tante persone e culture che oggi fanno parte del mio patrimonio culturali che mi hanno allenato anche a vivere la mia presente missione in terra pugliese. Ho imparato a vivere nella miseria e nella ricchezza, ho imparato a stare e convivere con persone di variegata carattere, ho imparato che Cristo sempre mi ha dato benvenuto con suo Spirito, e mi ha accompagnato con i suoi Angeli dovunque la obbedienza missionaria mi ha portato. Ho capito che solo ho potuto fare e vivere tutto quello che ho visuto nelle missioni solo grazie a Colui che mi da la forza. Per questo anche nel rientrare in Italia, non ho avuto paura nell'accettare di andare nella missione di Alta Murgia nella nuova Parrocchia del Carmine in construzione nella periferia di Altamura.
Il popolo di Altamura brilla per sua lunga tradizione di devozioni popolare e fede semplici, fatta di processioni e religiosita comunitaria. Si tratta di un popolo ricca di tanti tradizioni come anche quella dei centinaie di Forni e Marceleria. il rinomato pane di Altamura. Altamura conta di tante chiese anche se da quello che ho osservato in questi tre mesi è anche un cristianesimo che ha tanto bisogno di essere revangelizzata in maniera nuova per riuscire ad attraer le nueve generazioni di giovani e famiglie. questa rinnovazione si esige come dice il papa Francesco nel popolo e nel clero, noché nelle strutture e modi di celebrare, evangelizare e testimoniare la Carità nelle comunità. Ho osservato che il popolo ha tanto bisogno di formazione e di una vita cristiana piu profondo e meno superficiale. Ci vuole meno pastorale di conservazione e più testimonianza di fedeli e preti che convincono con la loro testimonianza di vita. Ci vuole celebrazione Eucaristiche più missionaria e coinvolgente che non ritualità pomposa centrato nell'osservanza scrupuloso delle rubriche, ma rispetuoso della assamblea.
ho osservato che il laicato ha bisogno di essere meno clericale mentre i preti hanno bisogno di scendere dal pulpito per diventare più pastori e meno parroci centralizatori gelosi del proprio titolo ed incarichi che il diritto canonici li conferisce. Ho capito che bisogna ricordarci che siamo stati scelti dal popolo per servire il popolo davanti a Dio per il bene del popolo e nostra santificazione. Sogno essere un pastore secondo il cuore di Dio e per il bene del suo gregge.

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