Pagine

venerdì 10 ottobre 2008

Ma siamo onesti a noi stessi


La Sete di Dio tra indiferrenza e presumzione materialista
Ritornando come ormai di consuetudine ai luoghi della mia prima missione come giovane prete dalle terre di missioni antillane ed Osservando la gente del vecchio continente sballotati qua e là dal vento burasco del consumismo, neo-ateismo pratica e la voglia di avere Dio dalle proprie parte nei momenti difficili... mi viene una confusione ed una crisi interiore che fa domandare; ma che stà succedendo in Italia ed Europa...? Da una parte noto que molti hanno una tremenda sete di Dio, d'altra parte c'è un abismo tra questa necessista interiore del Divino e la svogliatezza di andare con tutte le forze verso questa Fonte di aqua viva che Gesù propone ad ogni vivente. infatti ben diceva Agostino d'ippona un vero uomo, ricercatore, pecatore, donnaiolo, filosofo ecc. convertitosi a Mlano nel 4th secolohttp://mb-soft.com/believe/tin/august.htm esclamò "Tu ci hai creato per te Signore, e il nostro cuore d'uomo e donna è inquieto finchè non reposa in Dio". Prtroppo ho notato e noto ancora una pigrizia mentale e spiritualenella ricerca di quel che sta più addentro di noi di come ci stamo a noi stessi. molti sembrano preferire la commoda moda di dire io non ci credo oppure ci credo ma non bisogna andare alla Chiesa per dimostrare la propria fede perché la religione non mi da niente o io non ho tempo o i preti, i vescovi, il papa ecc. non mi piacciono... Insomma senza giustificazione profondo e ponderata.
Ma si può resolvere la nostra sete di Dio sbrigandocelo con queste scuse futili?
Per calamare la nostra sete è necessaria mettersi in marccia e con tutti i mezzi necessari per arrivare alla fonte che il nostro cuore desidera. inoltre secondo me non perché sono sedente posso bere da qualsiasi pozzo perchè potrei piuttosto fammi del male. Aspetto vostri contributi.
da Lambert

Nessun commento: